il vecchio mondo cadente delle città dove stiamo relegati e accatastati
come cubi solitari di cemento bianco, circondati da fiumi immobili con barche immobili,
quasi tutte vuote e incapaci di salpare… è la solitudine”
Il secondo quadro è il nostro Mondo di mezzo…
visto mediante uno zoom su di noi, sui cubi di cemento bianco… immobili e senza vita.
Eppure c’è chi non accetta di vivere come un blocco inanimato di cemento bianco
e prova a sviluppare occhi primitivi con cui provare a osservare e comunicare… è la speranza”
“Il terzo quadro è il nostro Mondo IN, il mondo interiore…
visto con un ulteriore zoom fin dentro il blocco di prima, quello che voleva continuare a vivere…
così scopriamo che l’interno non è affatto costituito da cemento solido
bensì da vita nuova filiforme per congiungere emozioni, sentimenti e nuovi amori… è la vita che genera vita”. prof.Renato Guzzardi, Università della Calabria
“Il secondo quadro è la montagna così come la vede l’anima,
non la telecamera di un drone. È pura bellezza
che spazza via le illusioni kitsch della tecnologia”
Michele Zanzucchi, scrittore e giornalista
“L’ effetto cubista è messo in forte risalto nella prima tela
attraverso le due case poste lateralmente di cui una ancora dritta e l’altra caduta
e con al centro un insieme di macerie. Da un cromatismo del periodo picassiano “blu”
che si incarna nella freddezza e staticità di tante pietre del secondo quadro
che fa intravedere in basso a sinistra un occhio che scruta e penetra dentro l’anima dura di ognuna di esse.
Un’anima molto travagliata alla ricerca di un calore esterno,
pronta nel suo turbinio ad accogliere un accogliente ricco e caldo sentimento”.
Domenico Boscia, artista